Lawyers for Assange Lawyers for Assange

Avvocati per Assange

Osservatori legali internazionali independenti
dei procedimenti nel caso di Julian Assange

Lettera aperta al Primo Ministro del Regno Unito Boris Johnson, a Lord Cancelliere e Ministro della Giustizia Robert Buckland QC, al segretario di Stato per gli Affari Interni Priti Patel 

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14 agosto 2020

Egregio Primo Ministro,

Egregio Lord Cancelliere e Segretario di Stato,

Egregio Segretario di Stato per Affari Esteri,

Egregio Segretario di Stato,

Vi scriviamo in veste di funzionari e accademici di legge per esprimere le nostre preoccupazioni collettive in merito alle violazioni dei diritti umani fondamentali, civili e politici del Sig. Julian Assange, e del precedente che la sua persecuzione sta creando.

Vi chiediamo di agire in accordo con le leggi nazionali ed internazionali, dei diritti umani e dello stato di diritto nel porre fine al processo di estradizione in corso e di garantire al Sig. Assange la sua libertà, libertà dalle torture, detenzione arbitraria, dalla deprivazione della libertà e dalle persecuzioni politiche.

  1. L’ILLEGALITA’ DEL PROCESSO DI ESTRADIZIONE VERSO GLI STATI UNITI

L’estradizione del Sig.Assange dalla Gran Bretagna negli Stati Uniti sarebbe illegale per le seguenti motivazioni:

  1. Rischio di essere soggetto ad un processo farsa negli Stati Uniti

L’estradizione sarebbe illegale perché fallirebbe nell’assicurare al Sig. Assange la protezione dei suoi diritti fondamentali. Negli Stati Uniti il Sig. Assange sarebbe soggetto ad un processo farsa nella tristamente nota “Corte dello Spionaggio” nel Eastern District of Virginia, dalla quale nessun imputato ha mai ricevuto una sentenza favorevole. Qui sarà soggetto a procedimenti segreti davanti ad una giuria selezionata da una popolazione nella quale la maggior parte dei soggetti eleggibili per la giuria lavora, o è in qualche modo collegata, alla CIA, alla National Security Agency, al Dipartimento della Difesa o al Dipartimento di Stato.[i]

Inoltre, il privilegio legale del Sig. Assange, un diritto inalienabile sancito all’interno dell’Articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e da lungo riconosciuto dal ‘common law’ britannico, è stato terribilmente violato attraverso la costante, nonché criminale, sorveglianza video e audio all’Ambasciata Ecuadoriana, eseguita dall’azienda spagnola UC Global. La sorveglianza è stata, secondo testimoni, ordinata dalla CIA e ha scaturito un’indagine verso il fondatore della UC Global, David Morales, da parte della Corte Suprema spagnola, l’Audencia Nacional.[ii]

Tutti gli incontri e le conversazioni del Sig. Assange, incluse quelle con i suoi avvocati, sono state registrate. Il Consiglio degli Avvocati e delle Società giuridiche d’Europa, il quale rappresenta più di un milione di avvocati europei, ha espresso le sue preoccupazioni sul fatto che queste registrazioni illegali possano essere utilizzate, apertamente o in segreto, nei procedimenti contro il Sig. Assange nel caso di estradizione negli Stati Uniti. Il Consiglio afferma che, qualora l’informazione finisse in possesso del Pubblico Ministero, rappresenterebbe un’irrimediabile violazione del diritto fondamentale del Sig. Assange ad un giusto processo secondo l’Articolo 6 del CEDU e secondo la Costituzione degli Stati Uniti.[iii]

Il Pubblico Ministero ha inoltre acquisito tutti i documenti legali del Sig. Assange dopo una confisca illegale all’interno dell’Ambasciata. Nell’apprendere che il Governo Ecuadoriano avesse in programma di confiscare e di mandare al Governo Statunitense gli effetti personali del Sig. Assange, nonché documenti legali, telefoni, dispositivi elettronici, dispositivi di memoria ecc, il Rappresentante Speciale dell’ONU per la privacy, Joseph Cannataci, ha espresso le sue profonde preoccupazioni al Governo Ecuadoriano e ha richiesto formalmente ad esso, due volte per essere specifici, la restituzione degli effetti personali del Sig. Assange al suo avvocato, senza aver avuto esito.[iv]

Il modello di trattato di estradizione delle Nazioni Unite proibisce l’estradizione se la persona non ha ricevuto, o non riceverebbe, la minima garanzia nei procedimenti criminali, come attestato nell’Articolo 14 della Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici (CIDCP).[v]

  1. La natura politica dell’offesa proibisce l’estradizione

Nell’atto d’accusa che gli Stati Uniti hanno diramato contro il Sig. Assange in data 24 giugno 2020, gli Stati Uniti accusano quest’ultimo di 18 capi d’imputazione che sono tutti legati alla pubblicazione di documenti del Governo Statunitense nel 2010. Le pubblicazioni, riguardanti le guerre in Iraq ed in Afghanistan, comunicati diplomatici statunitensi e documenti inerenti la baia di Guantanamo, hanno rivelato prove di crimini di guerra, corruzione e malaffare a livello governativo.[vi]

I capi d’imputazione dalla 1 fino alla 17 sono stati tutti introdotti grazie alla Espionage Act del 1917, la quale, come rivela il nome stesso, evidenzia la natura antiquata e politica delle accuse.[vii]  L’essenza dei 18 capi d’imputazione sostengono che il Sig. Assange abbia agito con l’intenzione di ottenere o pubblicare “segreti di stato” degli Stati Uniti in una maniera che danneggiasse la sicurezza strategica e nazionale, la capacità delle forze armate, il lavoro degli enti di sicurezza ed intelligence degli Stati Uniti e gli interessi esteri di quest’ultimi. Pertanto la condotta, la motivazione e l’intento attribuiti al Sig. Assange confermano la natura politica dei 17 capi d’imputazione introdotti in merito alla Espionage Act (reati “puramente politici”) e il reato di hackeraggio (reato “relativamente politico”). In aggiunta, molti ufficiali governativi statunitensi hanno più volte attribuito delle motivazioni “ostili” al comportamento del Sig. Assange, un cittadino australiano, contro gli Stati Uniti.[viii] Il trattato tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti per l’estradizione, la quale provvede le basi della richiesta di estradizione, proibisce specificatamente l’estradizione per reati politici come afferma l’Art 4(1). Il giudice che presiede, insieme al Pubblico Ministero, vorrebbe semplicemente ignorare questo articolo, riferendosi invece alla Extradition Act 2003 (“EA”) la quale non include l’eccezione del reato politico. Questo ignora palesemente il fatto che la EA serve solamente come un atto che crei la minima sicurezza statutaria ma non precluda protezioni più forti dalle estradizioni, al contrario di quanto faccia espressamente il trattato di estradizione tra Gran Bretagna e Stati Uniti precedentemente ratificato. Inoltre, esiste un vasto consenso internazionale per la quale i reati di natura politica non dovrebbero essere base per una estradizione.[ix] Questo viene riflesso all’interno degli Art. 3 della Convenzione europea per l’estradizione del 1957, Art. 3 del CEDU, Art. 3(a) del modello di trattato di estradizione delle Nazioni Unite, la Constituzione dell’Interpol e ogni singolo trattato di estradizione ratificato dagli Stati Uniti per più di un centenario.

c) Rischio di torture ed altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti negli Stati Uniti

Il relatore speciale dell’ONU per la tortura ed altri trattamenti inumani e degradanti, il Professor Nils Melzer, ha espresso con certezza che, qualora il Sig. Assange venisse estradato negli Stati Uniti, egli verrà esposto a torture o ad altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti. Preoccupazioni simili sono state rese note anche dal Gruppo lavorativo dell’ONU sulle Detenzioni Arbitrarie, inoltre Amnesty International ha recentemente espresso nuovamente le proprie preoccupazioni in merito all’inaccettabile rischio di maltrattamento.[x]

Le condizioni di detenzione, insieme alla punizione draconiana di 175 anni in un carcere di massima sicurezza, che il Sig. Assange rischia negli Stati Uniti, rappresenterebbero tortura oppure altri trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti secondo il Relatore dell’ONU per la tortura e secondo l’opinione costantemente espressa dal suo predecessore, insieme alle organizzazioni non governative e autorità legali.[xi]

Qualora il Sig. Assange venisse estradato, dall’ammissione dello stesso Governo Statunitense, egli verrebbe messo in un regime di Misure Amministrative Speciali. Queste misure proibiscono al detenuto di contattare o comunicare con chiunque, salvo pochi individui approvati. Questi pochi individui approvati non avrebbero il permesso di divulgare informazioni sul benessere del detenuto al pubblico, pertanto potenziali atti di tortura verrebbero tenuti nascosti al pubblico e il Governo protetto dalla responsabilità.[xii]

Come garantito nel principio di non-respingimento, non è permesso l’estradizione di un soggetto in un Paese dove ci sono sostanziali prove nel credere che egli sarà soggetto a torture. Questo principio è garantito dalla Convenzione dell’ONU del 1951 relativa allo status dei rifugiati, precisamente Art. 33(1) dalla quale non sono permesse deroghe. Sono inoltre rilevanti gli Art. 3(1) della Dichiarazione dell’ONU sull’asilo territoriale, Art. 3 dalla Convenzione dell’ONU contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti (CCT), l’Art. 2 della Risoluzione sull’asilo a persone in pericolo di persecuzione, adottato dal Consiglio dei Ministri del Consiglio Europeo nel 1967. Essendo un’obbligazione che nasce dalla proibizione della tortura, il principio di non-respingimento in questo caso è assoluto ed assume il carattere perentorio di una norma di diritto internazionale. [xiii]

Il Sig. Assange, il quale è stato accettato come rifugiato politico dal Governo Ecuadoriano dato che la paura di persecuzione politica e di torture negli Stati Uniti era stata riconosciuta come legittima, avrebbe dovuto chiaramente essere stato tutelato per questo principio, in primis dal Governo Ecuadoriano e successivamente dal Governo Britannico. L’Ecuador ha violato le sue obbligazioni in favore dei diritti umani, rescindendo sommariamente l’asilo del Sig. Assange, in diretta contraddizione della “Tradizione di asilo dell’America Latina” [xiv] e il parere consultivo OC-25/18 del 30 maggio 2018 da parte della Corte dei Diritti Umani Inter-Americana, il quale afferma il principio di non-respingimento in casi in cui il soggetto entri in ambasciate per protezione.[xv] L’entrata della polizia britannica all’interno dell’Ambasciata Ecuadoriana e il successivo arresto del Sig. Assange erano basate su una revoca illegale della nazionalità e dello status da rifugiato, e possono essere rettificati dalla Gran Bretagna solamente adempiendo al suo dovere di proteggere il principio di non-respingimento negando l’estradizione agli Stati Uniti.  

  1. LE VIOLAZIONI DELLA LIBERTA’ DI STAMPA E DEL DIRITTO DI SAPERE

I capi d’accusa 1-17 dell’atto d’accusa portati avanti grazie allo Espionage Act violano la libertà d’espressione, la libertà di stampa e del diritto di sapere. Queste accuse presentano attività standard e necessarie del giornalismo investigativo come pratiche criminali. [xvi] Queste pratiche includono indicare la disponibilità nel ricevere informazioni, indicare quali informazioni sono d’interesse, incoraggiare l’approvvigionamento di informazioni, la ricezione di informazioni con lo scopo di pubblicarle ed infine la pubblicazione delle informazioni per l’interesse pubblico.

Sotto l’accusa di cospirazione di voler commettere intrusioni tramite computer, il capo d’accusa iniziale ha criminalizzato anche il presunto tentativo del Sig. Assange nel garantire l’anonimata della sua fonte mentre lei riforniva i documenti in questione. Questa pratica ricade interamente negli standard giornalistici di protezione delle fonti. In un tentativo di sminuire questo fatto e di reinterpretare il Sig. Assange come un hacker malizioso, il Dipartimento di Giustizia statunitense ha annunciato il 24 giugno 2020 un capo d’accusa sostitutivo, senza neanche avvisare prima la Corte britannica, accusando il Sig. Assange di aver reclutato e di aver lavorato insieme ad hacker professionisti per commettere l’intrusione tramite computer. Il nuovo capo d’accusa è emerso ingiustificabilmente tardi, non si basa su alcuna nuova inforamzione e si basa sulla testimonianza di due fonti altamente compromesse.

Noi concordiamo con il giudizio del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa il quale sostiene che :”la natura vasta e vaga delle accuse contro Julian Assange, insieme alle accuse elencate nei vari capi d’accusa, sono preoccupanti sotto molteplici aspetti dato che molte attività riguardano il fulcro del giornalismo investigativo in Europa ed oltre”. [xvii] L’estradizione sulla base del capo d’accusa metterebbe in serio pericolo la libertà di stampa, un pilastro fondamentale nelle democrazie europee come attesta l’Art. 10 del CEDU. [xviii]

Gli Stati Uniti inoltre continuano a confermare l’anticostituzionalità delle accuse, depositando alla Corte un documento che attesta che al Sig. Assange verranno negate le protezioni della libertà di parola e della libertà di stampa, garantite dal Primo Emendamento, dato che egli è un cittadino straniero.[xix] Estradare il Sig. Assange negli Stati Uniti pur consapevoli delle discriminazioni destinati contro di lui renderebbe la Gran Bretagna accessoria in un flagrante rifiuto del suo diritto alla non discriminazione.

L’estradizione negli Stati Uniti di un giornalista e pubblicista, per aver condotto attività giornalistiche mentre era in Europa, creerebbe un pericolosissimo precedente per la extra-territorialità delle leggi che riguardano i segreti di stato e “inviterebbe altri Paesi a fare lo stesso, danneggiando severamente l’abilità di giornalisti, pubblicisti e organizzazioni per i diritti umani di rivelare informazioni riguardanti seri problemi internazionali in maniera sicura.”[xx] Queste preoccupazioni per la libertà giornalistica sono condivise anche da giornalisti professionisti - più di mille giornalisti hanno firmato una lettera aperta contro l’estradizione del Sig. Assange. [xxi] Massimo Moratti, il vicedirettore europeo di Amnesty International ha definito l’incessante caccia statunitense del Sig. Assange come “un attacco in gran scala sul diritto della libertà di parola”, il quale” potrebbe avere un profondo impatto sul diritto del pubblico nel sapere cosa stia facendo il proprio Governo.”[xxii]

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha inoltre affermato che gli Stati membri dovrebbero “considerare che la detenzione e la persecuzione del Sig. Julian Assange crea un pericoloso precedente per giornalisti”, unendosi con il Rappresentante Speciale dell’ONU per la tortura “nel chiedere la cancellazione dell’estradizione e del rilascio dalla prigionia del Sig. Assange.”[xxiii]

  1. LE VIOLAZIONI DEL DIRITTO DI NON ESSERE TORTURATO, IL DIRITTO ALLA SALUTE E IL DIRITTO ALLA VITA

Il Relatore dell’ONU per la tortura ha comunicato, e continua a comunicare, sul trattamento riservato al Sig. Assange come parte del suo mandato presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Nelle date del 9 e 10 Maggio 2019, il Prof. Melzer insieme a due esperti in medicina, specializzati nell’esaminare potenziali vittime di tortura o altri trattamenti maliziosi, sono andati a visitare il Sig. Assange nella Prigione di Sua Maestà Belmarsh (“HMP Belmarsh”). Il gruppo ha rivelato che il Sig. Assange mostrava “tutti i sintomi tipici di una prolungata esposizione a tortura psicologica, inclusi casi di stress estremo, ansia cronica e intensi traumi psicologici.”[xxiv] Il Relatore dell’ONU ha concluso che “Il Sig. Assange è stato deliberatamente esposto, per un periodi di molti anni, a forme severe di trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti in una maniera persistente e progressiva, gli effetti di queste pratiche possono essere descritte solamente come tortura psicologica”. Il Relatore dell’ONU per la tortura ha condannato “nella maniera più assoluta la deliberata, coordinata e prolungata natura degli abusi inflitti”, e caratterizza il fallimento del Governo Britannico e degli altri Governi coinvolti nella protezione dei diritti umani e della dignità del Sig. Assange come “nel migliore dei casi compiacenza e nel peggiore dei casi complicità”.[xxv]

L’abuso include persecuzioni giuridiche sistematiche e violazioni del diritto a giusto processo in tutte le giurisdizioni coinvolte e in tutti i procedimenti legali coinvolti.[xxvi]     E’ stato recentemente dimostrato nel trattamento riservato al Sig. Assange durante il processo di estradizione tenutesi alla Corte di Woolwich Crown, processo che rimarrà tristemente famoso per la “scatola di vetro” nella quale il Sig. Assange è stato confinato, come se egli fosse un criminale pericoloso e violento invece di un pubblicista e un giornalista di successo che ha per altro vinto numerosi riconoscimenti.

Il Sig. Assange è stato soggetto a detenzione arbitraria, isolamento oppressivo, persecuzione e sorveglianza, mentre era confinato nell’Ambasciata Ecuadoriana[xxvii] e continua ad esserne soggetto come prigioniero all’interno di HMP Belmarsh. A Belmarsh, il Sig. Assange ha servito l’irregolare e sproporzionata sentenza di 50 settimane[xxviii] per una presunta violazione della libertà su cauzione. In maniera perversa, la denuncia, l’accusa e la sentenza sono risultati dalla legittima ricerca e successiva approvazione del Sig. Assange di asilo politico dal Governo Ecuadoriano, il quale ha riconosciuto come fondata la paura del Sig. Assange di essere estradato per ragioni politiche e di essere soggetto a trattamenti disumani negli Stati Uniti.[xxix] Anche se il Sig. Assange abbia già estinto la sua condanna, egli rimane imprigionato senza sentenza e senza una base giuridica per un’estradizione di natura politica, pertanto illegale, negli Stati Uniti. Egli è inoltre imprigionato durante la pandemia di Coronavirus, nonostante tutto quello elencato sopra e nonostante la sua vulnerabilità al virus a causa di un problema ai polmoni aggravato da anni di reclusione e torture psicologiche. Desta particolare preoccupazione il fatto che, per colpa del suo stato di salute, egli non sia stato in grado di partecipare tramite videolink alle sedute recenti, nonostante tutto ciò gli è stata negata la libertà su cauzione.[xxx] 

Le autorità britanniche hanno violato il diritto alla salute del Sig. Assange mentre privato della sua libertà all’interno dell’Ambasciata Ecuadoriana, negandogli accesso a diagnosi e a cure urgenti.[xxxi] I due esperti medici che hanno accompagnato il Relatore dell’ONU per la tortura nella sua visita a maggio 2019 a HMP Belmarsh hanno avvisato che, a meno che la pressione sul Sig. Assange venisse alleviata in tempi brevi, il suo stato di salute sarebbe entrato in una fase a spirale negativa portando potenzialmente al decesso.[xxxii] Il padre del Sig. Assange, il Sig. John Shipton, ha fatto sapere che suo figlio era stato soggetto a torture fisiche dopo essere stato messo all’interno di una “hot box” o scatola calda.[xxxiii] In data 1 novembre 2019 il Relatore dell’ONU per la tortura ha affermato che:”a meno che il Governo Britannico non cambi subito atteggiamento, alleviando questa situazione disumana, la continua esposizione del Sig. Assange agli abusi e alla detenzione arbitraria potrebbe costargli la vita”.[xxxiv]  Poco dopo, il 22 novembre 2019, più di 60 dottori da tutto il mondo hanno esternato le loro preoccupazioni sulle precarie condizioni di salute fisica e mentale, le quali includono timori per la sua stessa vita e la richiesta di trasferimento ad un ospedale adeguatamente attrezzato ed equipaggiato per la sua diagnosi e per il suo trattamento.[xxxv]

E’ stato inoltre rivelato da impiegati della compagnia UC Global, la quale ha lavorato all’Ambasciata ecuadoriana, che la CIA discuteva attivamente e considerava le opzioni di rapimento o avvelenamento del Sig. Assange.[xxxvi] Questo dimostra un disprezzo scioccante per il diritto alla vita e del diritto a giusto processo del Sig. Assange da parte dello stesso Governo che sta cercando di estradarlo.

Vorremmo ricordare al Governo Britannico:

  1. Del suo dovere di proteggere il diritto alla vita del Sig. Assange, il quale è un diritto inalienabile di ogni essere umano sancito all’interno degli Art.6 dell’CIDCP, Art. 2 del CEDU e Art. 2 del UK Human Righst Act (Legge dei diritti umani) (HRA)
  2. Che il divieto di tortura fa parte del diritto consuetudinario internazionale e costituisce Ius cogens. Il divieto è assoluto e pertanto inderogabile in qualsiasi circostanza, inclusa la guerra, emergenza pubblica o minaccia terroristica. Inoltre esso è stato sancito all’interno degli Art. 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ( DUDU), Art. 7 e 10 del CIDCP, CCT, e nell’Art. 3 del CEDU. 
  3. Della sua obbligazione incondizionata, sancita nell’Art. 12 del CCT, nell’assicurare che le sue autorità competenti procedano ad una rapida e imparziale indagine sui casi di tortura, punto in cui esso ha finora fallito.
  4. Che è uno Stato membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la cui costituzione afferma:”Il godimento dello standard di salute più alto ottenibile è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano, senza distinzioni di [...]orientamento politico [...] tutti dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno, dove e quando ne hanno bisogno”.

Noi chiediamo al Governo Britannico di intraprendere provvedimenti immediati nel cessare le torture inflitte al Sig. Assange, di terminarne l’illegittima ed arbitraria detenzione e di permettergli l’accesso a diagnosi e cure indipendenti in un ospedale appropriato. Il fatto che i dottori, le cui preoccupazioni precedenti sono state ignorate, debbano chiedere ai Governi, tramite il Lancet, di terminare le torture e la negligenza medica ai danni del Sig. Assange è estremamente preoccupante.[xxxvii]

  1. VIOLAZIONI DEL DIRITTO A GIUSTO PROCESSO

Noi condanniamo la negazione del diritto a giusto processo del Sig. Assange nelle corti britanniche. Questo diritto è stato violato nei seguenti casi:

  1. Conflitti di interesse giudiziari

E’ dimostrato che il Giudice Distrettuale Superiore (Corte dei Magistrati), Emma Arbuthnot, la quale in veste di Magistrato Capo presiede il processo di estradizione del Sig. Assange, ha legami economici con individui e istituzioni le cui malefatte sono state esposte da Wikileaks, l’organizzazione fondata dal Sig. Assange. [xxxviii] Questo evidente conflitto d’interessi però non è stato divulgato dal Giudice Distrettuale Superiore. Il Giudice Distrettuale Superiore Arbuthnot non si è ritirata dall’incarico e le è stato permesso di emanare sentenze a scapito del Sig. Assange, nonostante la mancanza di imparzialità ed indipendenza giuridica. Il Giudice Distrettuale ( Corte dei Magistrati) Michael Snow ha inoltre mostrato pregiudizi e una mancata professionalità partecipando alla diffamazione del carattere del Sig. Assange, etichettando il pluri-premiato giornalista e candidato al Nobel per la Pace come un “narcisista che non riesce a superare i suoi egoistici interessi” in risposta, ironicamente, alle preoccupazioni della difesa sui pregiudizi nello svolgimento del processo.[xxxix]

  1. Disparità delle Armi

Al Sig. Assange sono stati negati il tempo e la facoltà di preparare la sua difesa, in violazione del principio di Parità delle Armi, il quale è inerente alla presunzione d’innocenza e allo Stato di Diritto.

Dopo il suo arresto, la polizia britannica non ha permesso al Sig. Assange di raccogliere e di portare con sé i suoi averi. [xl] Il Sig. Assange è stato privato dei suoi occhiali da lettura per settimane. [xli] Fino alla fine di giugno 2020 gli è stato negato persino un computer. Ora il computer gli è stato fornito, ma senza accesso a internet e in modalità solo lettura, impedendo al Sig. Assange di scriversi annotazioni, quindi è completamente inadatto per la preparazione della difesa. Al Sig. Assange è stato inoltre negata la possibilità di leggere i capi d’accusa per molte settimane dopo che essi erano stati presentati, mentre l’accesso ad altri documenti legali rimane tuttora limitato per ragioni burocratiche e per mancanza di riservatezza nel sistema di corrispondenza carceraria. Inoltre, nonostante la complessità del caso e la severità della pena a cui il Sig. Assange sarebbe soggetto se venisse estradato e processato negli Stati Uniti, le autorità carcerarie stanno fallendo nel garantire al Sig. Assange consultazioni con i suoi avvocati per preparare la sua difesa, riducendo severamente sia la frequenza che la durata delle sue visite a scopo legale. Da metà marzo 2020, il Sig. Assange non è stato in grado di incontrare di persona i suoi avvocati.

Gli effetti della tortura a cui è stato sottoposto il Sig. Assange hanno limitato ulteriormente la sua abilità nel preparare la sua difesa e, in alcuni casi durante il processo, di rispondere a domande basilari in merito al suo nome e al suo compleanno.[xlii] Mentre le prossime udienze sono state rinviate a settembre, rimane comunque poco chiaro se il tempo e le risorse a disposizione del Sig. Assange saranno sufficienti per preparare adeguatamente la propria difesa, dal momento che non è in grado di comunicare con i suoi avvocati (dato che è rimasto imprigionato durante la pandemia) salvo aver ricevuto limitate concessioni per un limitato periodo di tempo, cioè telefonate della durata massima di 10 minuti.

  1. La negata abilità dell’imputato di seguire propriamente le udienze e di dirigere il suo team legale

Il Sig. Assange e i suoi avvocati hanno ripetutamente informato la Corte della sua inabilità nel seguire propriamente le udienze, di consultarsi con i suoi avvocati in confidenza e di istruirli nella presentazione della sua difesa, dal momento che gli è stata negata l’autorizzazione di sedersi insieme ai suoi avvocati ed è stato collocato invece all’interno di una scatola di vetro antiproiettile. L’arrangiamento ha costretto il Sig. Assange a sbracciarsi e gesticolare per attirare l’attenzione del giudice o delle persone sedute in aula, in modo da allertare i suoi avvocati che sono seduti all’interno del tribunale ma con le spalle rivolte verso di lui. Sebbene il Giudice Distrettuale Vanessa Baraitser avesse accettato che la decisione di far sedere il Sig. Assange con i suoi avvocati fosse di sua competenza, ella ha rifiutato di esercitare il suo potere in favore dell’imputato, nonostante il Pubblico Ministero non avesse obbiezioni a riguardo. Amnesty International ha espresso preoccupazioni che qualora non siano disposte adeguate misure per garantire l’effettiva partecipazione del Sig. Assange nelle prossime udienze, guarantendo così l’equità del procedimento, quest’ultimo sarebbe compromesso.[xliii]

  1. Il rifiuto nell’affrontare il maltrattamento dell’imputato

Gli avvocati del Sig. Assange hanno informato la Corte che in un singolo giorno, il 22 febbraio, le autorità carcerarie hanno ammanettato l’imputato 11 volte, lo hanno spostato in 5 celle differenti, lo hanno perquisito nudo 2 volte e gli hanno confiscato i suoi documenti legali privilegiati. Il Giudice Distrettuale Vanessa Baraitser, sebbene presenziasse l’udienza, si è esplicitamente rifiutata di intervenire contro le autorità carcerarie sostenendo che lei non ha nessuna giurisdizione sulle sue condizioni all’interno della prigione. Questo trattamento oppressivo è stato giustamente condannato dall’Ordine Internazionale degli Avvocati dell’Istituto per i Diritti Umani.[xliv] La Dottoressa Anne Ramberg ha definito questa situazione “una seria compromissione del giusto processo e dello stato di diritto”.[xlv] Inoltre, psichiatri e psicologi internazionali hanno citato questi avvenimenti come ulteriori prove di tortura psicologica.[xlvi]

Ricordiamo al Governo Britannico che il diritto ad un giusto processo è il pilastro della democrazia e dello Stato di Diritto. È un diritto dell’uomo sancito all’interno degli Art. 10 del DUDU, Art. 14 del CIDCP, Art. 6 del CEDU, Art. 6 del HRA. Queste disposizioni, insieme a comuni norme in vigore da molto tempo, impongono un giusto e pubblico processo presenziato da un tribunale indipendente ed imparziale, la presunzione d’innocenza fino a prova contraria, il diritto di essere informato rapidamente ed in dettaglio sulla natura e la causa dei capi d’accusa, il diritto di ricevere tempo e risorse adeguate per la propria difesa e il diritto di avere l’abilità di comunicare con i propri avvocati.

Per tutte queste ragioni chiediamo rispettosamente che il Governo Britannico cessi il processo di estradizione del Sig. Assange negli Stati Uniti e garantisca il suo immediato rilascio.

Cordiali saluti,

Lawyers for Assange

(Avvocati per Assange)

LawyersforAssange.org

(traduzione: Giovanni Comoli)


[i] The Central Intelligence Agency, The National Security Agency, U.S. Department of Defense, U.S. Department of State.

[ii] José María Irujo, ‘Director of Spanish security company that spied on Julian Assange arrested’, El País, (9 October 2019) available at:

https://english.elpais.com/elpais/2019/10/09/inenglish/1570606428_107946.html?ssm=FB_CC&fbclid=IwAR17P2T_kT7yB5JfCyNAj5Bnqcj5Ikw4-T1_JSQ6qR_Pb_YQcusMnbkKbC4.

[iii] Council of Bar and Law Societies of Europe (CCBE), CCBE Letter regarding the interception of communications between Julian Assange and his lawyers addressed to Ms. Priti Patel, 24 February 2020.

[iv] United Nations Human Rights Office of the High Commissioner, ‘UN expert on privacy seriously concerned by Ecuador’s behaviour in Assange and Moreno cases’, (23 May 2019), available at:

https://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=24646&LangID=E.

[v] United Nations Model Extradition Treaty, Art. 3(f); International Covenant on Civil and Political Rights, Art. 14.

[vi] In the United States District Court for the Eastern District of Virginia, Alexandria Division, United States v. Julian Paul Assange, 24 June 2020, available at: https://www.justice.gov/opa/pr/wikileaks-founder-charged-superseding-indictment, supersedes the indictment In the United States District Court for the Eastern District of Virginia, Alexandria Division, United States v. Julian Paul Assange, 23 May 2019, available at: https://www.justice.gov/opa/press-release/file/1165556/download.

[vii] David Sadoff, Bringing International Fugitives to Justice, (Cambridge University Press, 2016), p. 202.

[viii] For example, Mike Pompeo, US Secretary of State and former CIA Director, 13 April 2017 ‘WikiLeaks walks like a hostile intelligence service and talks like a hostile intelligence service… And it overwhelmingly focuses on the United States, while seeking support from anti-democratic countries and organizations. It is time to call out WikiLeaks for what it really is – a non-state hostile intelligence service often abetted by state actors’

[ix] R. Stuart Phillips, ‘The Political Offence Exception and Terrorism: Its Place in the Current Extradition Scheme and Proposal for Its Future’, 15 Dickinson Journal of International Law, (1997) p. 342.

[x] Amnesty International, ‘US/UK: Drop charges and halt extradition of Julian Assange’, (21 February 2020), available at: https://www.amnesty.org/en/latest/news/2020/02/usuk-drop-charges-and-halt-extradition-of-julian-assange/.

[xi] ‘UN torture rapporteur: Julian Assange’s detention has no legal basis’, Going Underground, (30 November 2019), available at: https://www.rt.com/shows/going-underground/474719-un-torture-rapporteur-assange/.

[xii] Allard K. Lowenstein, The Darkest Corner: Special Administrative Measures and Extreme Isolation in the Federal Bureau of Prisons (International Human Rights Clinic; The Centre for Constitutional Rights, 2017).

[xiii] Report submitted by the Special Rapporteur on Torture, Mr. Theo van Boven, Civil and Political Rights in Particular Issues Related to Torture and Detention, UN Doc. E/CN.4/2002/137, 26 February 2002, para. 14, and Committee against Torture (CAT), General Comment No. 4: On the implementation of Article 3 of the Convention in the context of Article 20, advanced unedited version, 9 February 2018, para. 9. This paragraph states that "The principle of “non-refoulement” of persons to another State where there are substantial grounds for believing that they would be in danger of being subjected to torture is similarly absolute".

[xiv] The term ‘Latin American tradition of asylum’ commonly refers to the catalogue of bilateral and multilateral treaties related to the legal institution of territorial and diplomatic asylum adopted for the benefit of politically persecuted persons in Latin America, including the non-extradition clause for political crimes or political motives.

[xv] Advisory Opinion OC-25/18 of 30 May 2018 requested by the Republic of Ecuador, Inter-American Court of Human Rights (IACrtHR), (30 May 2018), available at:

https://www.refworld.org/cases,IACRTHR,5c87ec454.html, paras. 188-189; see also European Commission on Human Rights, W.M. v. Denmark, No. 17392/90. Decision on Admissibility of 14 October 1992, para. 1, and Human Rights Committee, Case of Mohammad Munaf v. Romania (Communication No. 1539/2006), UN Doc. CCPR/C/96/D/1539/2006, Views adopted on 21 August 2009, paras. 14.2 and 14.5.

[xvi] David Greene, at conference organised by GUE/NLG, European Union Left – Nordic Green Left, Journalism Is Not A Crime – The Assange Extradition Case, (14 November 2019), available at: https://web-guengl.streamovations.be/index.php/event/stream/journalism-is-not-a-crime-the-assange-extradition-case.

[xvii] Julian Assange should not be extradited due to potential impact on press freedom and concerns about ill-treatment, Commissioner for Human Rights for the Council of Europe (20 February 2020), available at: https://www.coe.int/en/web/commissioner/-/julian-assange-should-not-be-extradited-due-to-potential-impact-on-press-freedom-and-concerns-about-ill-treatment.

[xviii] European Court of Human Rights (ECtHR), Goodwin v United Kingdom, para. 39.

[xix] Mohamed Elmaazi, ‘Assange Extradition: US Government Claims Foreign Journalists Aren’t Protected by First Amendment’, Sputnik International (24 January 2020), available at: https://sputniknews.com/uk/202001231078116774-assange-extradition-us-government-claims-foreign-journalists-arent-protected-by-first-amendment-/; This was already previously hinted at by former CIA director Mike Pompeo who claimed that the First Amendment of the US Constitution should not apply to Mr. Assange at all, as he is not a US citizen. Glenn Greenwald, ‘Trump’s CIA Director Pompeo, Targeting WikiLeaks, Explicitly Threatens Speech and Press Freedoms’, The Intercept (14 April 2017), available at: https://theintercept.com/2017/04/14/trumps-cia-director-pompeo-targeting-wikileaks-explicitly-threatens-speech-and-press-freedoms/.

[xx] Courage foundation, Briefing for the Council of Europe, ‘Why Opposing Julian Assange’s Extradition to the U.S. Matters for European Democracy’, (March 2019), available at: https://defend.wikileaks.org/wp-content/uploads/2019/03/Council-of-Europe-briefing.pdf.

[xxi] Speak Up for Julian Assange: International journalist statement in defence of Julian Assange, available at: https://speak-up-for-assange.org/journalists-speak-up-for-julian-assange/.

[xxii] Amnesty International, ‘ US/UK: Drop charges and halt extradition of Julian Assange’, (21 February 2020), available at: https://www.amnesty.org/en/latest/news/2020/02/usuk-drop-charges-and-halt-extradition-of-julian-assange/.

[xxiii] Council of Europe, Parliamentary Assembly, ‘Threats to Media Freedom and Journalists’ Security in Europe’, Resolution 2317 (2020), para. 6.2, available at: https://assembly.coe.int/nw/xml/XRef/Xref-XML2HTML-en.asp?fileid=28508&lang=en.

[xxiv] United Nations Human Rights Office of the High Commissioner, ‘UN expert says "collective persecution" of Julian Assange must end now, (31 May 2019)’, available at: https://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=24665.

[xxv] Ibid.

[xxvi] ‘UN torture rapporteur: Julian Assange’s detention has no legal basis’, Going Underground, (30 November 2019), available at: https://www.rt.com/shows/going-underground/474719-un-torture-rapporteur-assange/.

[xxvii] United Nations Human Rights Council, Working Group on Arbitrary Detention, Opinion No. 54/2015 concerning Julian Assange (Sweden and the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland), A/HRC/WGAD/2015, (22 January 2016) available at: http://www.ohchr.org/Documents/Issues/Detention/A.HRC.WGAD.2015.docx.

[xxviii] United Nations Human Rights Office of the High Commissioner, ‘United Kingdom: Working Group on Arbitrary Detention expresses concern about Assange proceedings’, (3 May 2019), available at: https://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=24552&LangID=E.

[xxix] Deborah Shipley, Criminal Litigation Practice and Procedure, (2019), p 56: "Although failing to answer bail at the police station is technically a criminal offence, it is very rare in practice for the police to charge a suspect with this offence."

[xxx] Lizzie Dearden, ‘Julian Assange ‘too ill’ to attend latest court hearing in US extradition case’, The Independent, (1 June 2020), available at https://www.independent.co.uk/news/uk/crime/julian-assange-court-hearing-us-extradition-health-ill-sick-a9543126.html.

[xxxi] Open Letter to UK Home Secretary Priti Patel and Shadow Home Secretary Diane Abbott, (23 November 2019), available at: https://consortiumnews.com/2019/11/23/doctors-petition-uk-home-secretary-over-julian-assange/ and https://medium.com/@doctors4assange.

[xxxii] ‘UN torture rapporteur: Julian Assange’s detention has no legal basis’, Going Underground, (30 November 2019), available at: https://www.rt.com/shows/going-underground/474719-un-torture-rapporteur-assange/.

[xxxiii] John Shipton at GUE/NLG, European Union Left – Nordic Green Left, Journalism Is Not A Crime – The Assange Extradition Case, (14 November 2019), available at: https://web-guengl.streamovations.be/index.php/event/stream/journalism-is-not-a-crime-the-assange-extradition-case.

[xxxiv] United Nations Human Rights Office of the High Commissioner, ‘UN expert on torture sounds alarm again that Julian Assange’s life may be at risk’, (1 November 2019), available at: https://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=25249.

[xxxv] Open Letter to UK Home Secretary Priti Patel and Shadow Home Secretary Diane Abbott, (23 November 2019), available at: https://consortiumnews.com/2019/11/23/doctors-petition-uk-home-secretary-over-julian-assange/ and https://medium.com/@doctors4assange.

[xxxvi] Conrad Duncan, ‘Julian Assange: WikiLeaks founder ‘at high risk of suicide’ if extradited to US, hearing told’, The Independent (24 February 2020), available at: https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/julian-assange-extradition-hearing-wikileaks-suicide-us-trump-a9356141.html.

[xxxvii] Frost S, Johnson L, Stein J, Frost W. End torture and medical neglect of Julian Assange. The Lancet. 2020 Mar 7; 395:e44–5.

Hogan W, Frost S, Johnson L, Schulze T G, Nelson E A, Frost W. The ongoing torture and medical neglect of Julian Assange. The Lancet. 2020 Jul 4; 396:22-23.

[xxxviii] Matt Kennard and Mark Curtis, ‘Revealed: Chief magistrate in Assange case received financial benefits from secretive partner organisations of UK Foreign Office’ (21 February 2020), available at: https://www.dailymaverick.co.za/article/2020-02-21-revealed-chief-magistrate-in-assange-case-received-financial-benefits-from-secretive-partner-organisations-of-uk-foreign-office/.

[xxxix] Simon Murphy, ‘Assange branded a narcissist by judge who found him guilty’, The Guardian, (11 April 2019), available at: https://www.theguardian.com/media/2019/apr/11/assange-branded-a-narcissist-by-judge-who-found-him-guilty.

[xl] Mandate of the Special Rapporteur on torture and other cruel, inhuman or degrading treatment or punishment, Reference UA GBR 3/2019, 27 May 2019, Geneva, available at: https://spcommreports.ohchr.org/TMResultsBase/DownLoadPublicCommunicationFile?gId=24641, p. 8.

[xli] John Pilger, Talk given at Free the Truth conference, Novemer 2019, available at: https://www.youtube.com/watch?v=DH0s8hGLS6A&feature=share&fbclid=IwAR1jD_2OQuuHAoBkpksctnHj0UGt-A05epeihobvjzmqryfu0zXi_Ux1qG8.

[xlii] Jack Peat, ‘Assange “struggles to say his own name” as he appears in curt’, The London Economic, (21 October 2019), available at: https://www.thelondoneconomic.com/politics/assange-struggles-to-say-his-own-name-as-he-appears-in-court/21/10/.

[xliii] Amnesty International, ‘UK: Amnesty International urges the UK to guarantee a fair extradition process to Julian Assange’ (27 February 2020), available at: https://www.amnesty.org/en/latest/news/2020/02/uk-amnesty-international-urges-the-uk-to-guarantee-a-fair-extradition-process-to-julian-assange/.

[xliv] International Bar Association, the global voice of the legal profession, ‘IBAHRI condemns UK treatment of Julian Assange in US extradition trial’, (10 March 2020), available at: https://www.ibanet.org/Article/NewDetail.aspx?ArticleUid=c05c57ee-1fee-47dc-99f9-26824208a750.

[xlv] Ibid.

[xlvi] Lissa Johnson, ‘Psychological Torture, Coronavirus, and Julian Assange’, Concurrent Disorders, (2 April 2020) available at: https://concurrentdisorders.ca/2020/04/03/psychological-torture-coronavirus-and-julian-assange/.

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